Oct 24, 2025
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Il nuovo assetto del Gruppo Volkswagen è dovuto anche alla piena crisi elettrica.Questo è ciò che accadrà a Volskwagen, Porsche e Bugatti.
Il colosso tedesco sta attraversando un’altra fase di ristrutturazione a causa di una crisi energetica generale. Ecco cosa accadrà a Volkswagen, Porsche e Bugatti.
Con un crescente ottimismo, il Gruppo Volkswagen ha deciso di lanciarsi nella tecnologia elettrica.Una scelta rivelatasi sbagliata, ma nata dopo lo scandalo dieselgate.Per un'immagine green, i vertici della casa di Wolfsburg hanno deciso di dotare alcune delle loro regine più amate di motori elettrici.
A pagare le conseguenze più pesanti sono state Porsche e Audi, che hanno avviato una politica di riduzione dei posti di lavoro.Michael Leiters è il nuovo CEO dell'azienda di Stoccarda dal 1° gennaio 2026, sostituendo Oliver Blume dopo 10 anni.Il 54enne Leiters ha ricoperto in passato incarichi di responsabilità per progetti chiave della Porsche, come la Macan, prima di accettare l'offerta della Ferrari come Chief Technology Officer nel 2013.
Dopo una bella esperienza a Maranello, durata quasi 10 anni, nel 2022 diventa amministratore delegato della McLaren.Il marchio di Woking è tornato in F1, avendo un impatto importante anche nelle serie stradali.Sotto la guida di Leiters furono lanciati i 750 e Artura, il primo ibrido plug-in dell'azienda britannica.Dopo una carriera di successo nel settore automobilistico, Leiters tornerà all'ovile.
La nuova strategia di Porsche
Oliver Blume continuerà a ricoprire la carica di CEO del Gruppo Volkswagen, dopo aver sperimentato anni finanziari record."Oliver Blume si è assunto grandi responsabilità in tempi difficili e ha gestito l'azienda con successo. Il consiglio di sorveglianza della Porsche AG desidera ringraziare il dottor Blume per il suo costante impegno", ha annunciato Wolfgang Porsche, il figlio di Ferdinand.
Dopo i guasti elettrici si prevedono cambiamenti importanti per la Porsche.Inoltre, Rimac vuole acquisire il 45% delle azioni Porsche di Bugatti, ottenendo così il pieno controllo del prestigioso marchio transalpino.Sul tavolo c'è un miliardo di euro, il che è molto comodo per tutte le parti coinvolte.
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