Di candidati oggi se ne parla per il campo e gli sposi rapinatori arriveranno dal primo.
Non più bollettini economici astratti, ma movimenti concreti, azioni chiare, annunci freddi di trasferimenti.
Onestamente, il governo paradiano è stato determinato a tenere il cuscino sugli Steelis e sulle Monkeysis.E alla Moltiplicazione della Moltiplicazione, aria sulle ruote, abbiamo risposto alle coppe delle risorse, che sono nel popolo delle risorse,
Proviamo a pensare all'evento, perché è lì che sta l'offerta.L'Ontario, la terra dei laghi e delle buche, si sveglia presto e scopre che il gioco Jeeli non appare più sul lago Brampton.Stentantis, irrigatore ed erede della Chrysler, ha annunciato il trasferimento nell'Illinois, Stato dove Trump considera l'attrazione del treno come un argomento calamita.E i motori in generale?Niente di meno: supporti per motori elettrici prodotti da Ingersoll.Si ispiravano al "nord del confine", ma intendevano il sud, dove il sole è caldo e i fondi governativi sono generosi.
Il risultato?Migliaia di posti di lavoro sono stati tagliati in aria.Il sindacato Unifor, che rappresenta i lavoratori canadesi con la durezza di un giocatore di hockey sul ghiaccio, parla già di "sacrifici sull'altare di Trump".
E Ottawa non sarà d’accordo."Deep Antijit", Rundt del Tesoro.Forte riduzione delle quote duty-free: 24,2% in meno per Gm, più del cinquanta per cento per Stelantis.Tu produci qui, noi ti diamo incentivi e tutti sono contenti: macchine che fumano dal forno, salari che si spostano nei supermercati locali e un’economia che accelera.Dopo i giorni in cui Thiryps fece tornare gli uccelli. Gli americani, a cui è stata fornita una 25 Ponner Giliotine in automabil e parti che non hanno fatto parte degli Stati Uniti tra gli Stati Uniti.
Ora, in questa spirale, il Canada sta rispondendo con tagli chirurgici che limitano le importazioni di automobili che beneficiano dello sgravio.È come dire: "Se non produci qui, paghi sul ponte".Logico, spietato e un po' malinconico.
Il problema, tuttavia, è che questa guerra commerciale – Canada contro Stati Uniti, Ottawa contro Detroit – è in realtà tra due idee globali che si scontrano violentemente.Da un lato il caldo globalismo che la filiera promette: bulloni dal Messico, motori dal Canada, assemblaggio in America, e tutti vincono (così dicono).Dall’altro, il protezionismo muscolare, trumpiano fino al midollo, che grida “America First” e attira le fabbriche.come le api al miele con sussidi e dazi punitivi.
E nel mezzo?Il cittadino comune L'operaio canadese che aggiusta i paraurti un giorno e una breve storia per il suo vicino Oppure il consumatore italiano, sì, siamo lontani ma è complicato.Chi pagherebbe un prezzo gonfiato per un SUV di cui sa da dove proviene?Perché è così: le guerre commerciali non sparano proiettili.ma aumentano l'indice dei prezzi Spostano il confine invisibile Lasciando una traccia di delusione e povertà diffusa
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