"In the night of the sovereign" under the attack of "voting and autolorals."
What are the ways to protect democratic civilization from the emergence of a "vacuum" "nothing"
1 - Liberal Democrats under attack and conflict between "two wests"
Le “democrazie liberali” nate dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione Francese, poi accompagnate alla fioritura delle libertà individuali, religiose e scientifiche anche con i successivi salti tecnologici delle rivoluzioni industriali – poi consolidate con I^ e II^ Guerre Mondiali, oltre colonialismi, nazi-fascismi e comunismi autoritari – sono sottoposte ad erosione corrosiva da almeno 30 anni e forse anche da prima. Ma gli ultimi 20 hanno disvelato una cuspide accelerativa. Democrazie che hanno rappresentato la culla della civiltà nella sua versione moderna a partire dal XVIII secolo con la coniugazione triangolare tra libertà, uguaglianza, fraternità con la caduta degli assolutismi e lo zampillare della prima borghesia commerciale e poi economico-industriale e che gemmeranno le prime Costituzioni. Ma dall’attacco alla Twin Towers alle catastrofi “parallele” dell’invasione Ucraina e di quella di Gaza seguita alla tragedia del 7 ottobre ne vediamo l’arretramento o l’arresto sul fronte del progresso di pace del quale abbiamo usufruito per quasi 80 anni. Non solo sul perimetro del cosiddetto Occidente Liberale e Democratico che ha avuto nell’America a stelle e strisce il suo più potente focolare di diffusione di libertà come garanzia di stabilità e crescita poi seguita dall’Europa che usufruirà di quel potente ombrello difensivo e di deterrenza che sarà l’Istituzione della Nato. Ma anche per gli “effetti democratici” sui territori post-comunisti fino all’ implosione dell’ URSS con la Caduta del Muro di Berlino del 1989. Perché quel “Primo Occidente” consolidava la conquista dei diritti politici e civili, la separazione dei poteri statuali (legislativo, governativo e giudiziario), la supremazia delle leggi sui poteri ( di qualunque natura siano), la responsabilità “collettiva” del Governo (nominati dai Parlamenti) e l’indipendenza della magistratura. Con un Primo Occidente moderno dunque fondato sullo Stato di Diritto che Montesquieu aveva ben disegnato e che condurrà anche allo Stato Sociale di un welfare condiviso e orientato ad una crescita di progresso e pace incentrandola nei due cardini della Sovranità del Popolo e del suo potere di rappresentanza affidata ai Parlamenti con la mediazione dei primi partiti della agricoltura estensiva prima e con la “produzione di massa” industriale poi . Una architettura democratica che sembra scuotersi e incrinarsi proprio con il salto verso la “produzione personalizzata e dell’ automazione” degli anni ’80 e ‘90 e con la crisi conseguente dei “partiti di massa” sostituita dalla forza di emergenti capi-partito con poteri autocratici di fronte allo sgretolamento del consenso e all’accelerazione del “dissenso silenzioso” inscritto nel 50% di astensione al voto in quasi tutti i paesi occidentali e in primo luogo negli USA con una democrazia stanca già negli anni ’70 del secolo scorso. È la percezione di sfiducia verso una politica portatrice di interessi di parte e che non è in grado di risolvere problemi, ma solo di comunicare (forse), e dunque “vuota”. A partire da una grande diseguaglianza connessa con un fisco iniquo che tende a penalizzare il lavoro rispetto ad altri redditi e che svuota il welfare, e subendo dunque una redistribuzione sempre più debole a favore di ineguali e abnormi concentrazioni di ricchezza. Una concentrazione che non fa crescere di più gli stati democratici anzi li frena e blocca con monopoli, tecnocrazie e un governo delle tecnologie vendute come “neutrali”, crescendo tra 0, qualcosa e 1, qualcosa d’altro. Le persone non si fidano più allora di una politica ridotta a pura tecnica. Anche perché ritengono i politici ” incompetenti di fronte alle complessità del presente e in quanto nominati” che rispondono a criteri di “fedeltà” che non lavorano per il “bene comune”. Aprendo in questo modo la via al “Secondo Occidente“. Nei paesi a democrazia matura nascono allora “leader forti”(apparentemente) ma ostaggi del consenso e tuttavia da alcuni anni sempre più costretto nella “ridotta” del “potere dei social” e delle trappole del free speech come liberalizzazione dell’odio, per definizione, asimmetrico e che riempie le tasche di big tech polarizzando l’opinione pubblica a favore degli “hater” o degli “odiatori professionali” e ormai mascherati da AI-agents. Una traiettoria trasformativa che sembra condurre le democrazie sul bordo del vulcano di “autocrazie elettorali” con involuzioni tecnocratiche o neo-imperiali per coprire i “vuoti di consenso” e le difficoltà redistributive di un keynesismo ormai debole e fragile alle prese con il debito. Nasce allora – nel Secondo Occidente – la capo-crazia di “capi nazional-populisti” che attaccano tutti i corpi intermedi e le authority oltre che gli intellettuali critici verso il potere (come sempre avvenuto) e compresa la stampa libera e uomini o donne dello spettacolo “scettici” verso forme di ostensione della “fede nel potere” sempre più debole e senza idee. Partendo innanzitutto dal cuore della democrazia più antica: gli USA. Ma con molte emulazioni anche in Europa tra ovest e est ( Orban in Ungheria, Erdogan in Turchia, Milei in Argentina, ecc.). Leader nazional-sovranisti (che si richiamano alla Sacra Triade – Dio, Patria, Famiglia) che vogliono azzerare tutte le mediazioni e i filtri tra loro e il Popolo con una “missione mistica” tesa a giustificare il ” disassamento” tra laicità e Stato di Diritto piegando e piagando le stesse fedi religiose in “corpi statuali”. Se questa è la transizione – come probabile e sostenuto da fatti ormai noti e consolidati – c’è allora da domandarsi quali siano le cause profonde, primariamente. Mentre, secondariamente, sarebbe utile oltre che necessario esplorare possibili vie d’uscita ad una tale “distrofia” (muscolare, neuronale e etico-spirituale) della democrazia, illusoriamente compensata da leader assertivi, decisionisti, (apparentemente) “insostituibili” e – soprattutto – “infallibili”, come i Papi pre-scismatici e che impongono una torsione anche al capitalismo concorrenziale verso una sua forma tecno-statuale e neo-corporatista anti-concorrenziale.
2- Popular leaders without projects and solutions towards centralization of powers
Because of these characteristics, leaders function to dynamically balance the weaknesses and weaknesses of liberal democracies and to centralize powers devolved by the rule of law as an antidote to the decline of "majority power".Derived from the breakdown of the parliamentary representation functions of parties, but also from the economy and society and (more) today from the use of digital technology and the Internet, the forms and forces of representation and the organized power relations between capital, labor and public opinion.has changed.Including - above all - a heavy distrust of the ruling classes and gradual support for politics expressed primarily by "parties" and "politicians", defined as self-interest or self-interest and self-interest.But submerged in digital rivers and globalization, 20th-century factories and offices are now undergoing an "age shift" driven by social media, AI and attention control.Touched across by deviations.conditioning both purchase and voting options.To accurately shift control from attention to intent.Political power then becomes "hybrid" by combining the Caesarism of populist leaders with the techno-practice of Big Tech, which now refuses any intervention, preferring to direct government without bypassing traditional political-business lobbies.In this way, "technological neutrality" is assumed.Self-affirming social networks of "knowledge" in self-governing clan archipelagos with "ideological gardens" (the force of xenophobia and xenophobia) guarded by civic secularism, power slides toward a narrow-circuit perfect self-referentiality. The "ideological and cacophonous machine" of the Web that has distorted the notion of the "common good" is subjective, selfish, and partisan.No longer performing any social integration function, it merely pushes egoistic molecules, i.e. locally and regionally separate and isolated archipelagos.(techno-populism and national-sovereignty) now "private and very low transparency" (from real to telegram) central banks and crypto digital currencies enable transactions outside the legal circuits Earth's "social solidarities" explode first, then the factory's "replacement" by (perhaps) ethno-eugenic and/or blood theory sometimes with language depending on interests and circumstancesMixed, but without an answer to the many poverty and inequalities and we stand out again in Italy.And "abstention from voting", but birth rate, school dropouts or "young people fleeing abroad" (but anti-science, anti-schooling), i.e. anti-establishment, as a function of a wide and deep wave of mistrust, social bubbles only 8-here subprime to covid) and winning elections (illegal immigrants or naval blockades) but then governing (National in FranceFront or in Germany) birth of populist leaders: solve everything by shortcuts or strong and fast decision to break all bureaucratic rules, considered slow and complicated.of Argentina").
3 – What are the solutions beyond the shortcuts of headgrace?
Liberal democracy, if it is defenseless, can close down and die, but "despite its defects and its limitations it remains the best system" - the modern classics said - and continues to be so.Because the "cracy-head" tries to cut all the rules of coexistence in favor of a "molecularization of individualizing survival" within corporate and transactional logics, emptying all the guarantee bodies, the rules of competition and also all those of merit, rewarding only loyalty to the boss.A rewarding leadership-cracy of a "vitalist subjectivism" to the point of clashing with the competition, which survives as long as the archipelago holds if not submerged by the tide of real complexity, enduring "the immobility of a float" which can never be perpetual.Securing debt while waiting for buyers but cutting expenses and with no idea of growth.In Italy, in fact, productivity has not grown for 30 years and industrial production has stopped for 33 months with the simple increase in hours worked and poor jobs, free to fall without a "minimum wage" and an incentive to eliminate innovative investments.An "idea of stability" was based on the hope of a lower cost of debt and on the growth of inflation to reduce its cost, eroding purchasing power (see fiscal drag) and indefinitely postponing national contractual agreements.An ideological strategy in stark contrast (also) with post-globalization and with the emerging tariffs of Trumpism.Capcracy needs to isolate the archipelagos also to reduce pluralism and crush minorities to the point of "marginality".consensus" fueled by corporatism (in Italy by financing agriculture, tourism, people with VAT and tax evaders or by faking super fines to big technologies). "Corporatist gardens" which contrast with the logic, practices, cultures and rules of a united Europe and which we find in the Italian Constitution to be taken care of and protected. First of all try to bring citizens closer to politics by making it less suffocated, more welcoming and inclusive. Involve citizens in local and non-local co-planningonly, rebuilding the charm of the "common" goods without giving up on promoting networks of innovative startups and entrepreneurship, mobilizing the waves of civic movements by "including" them in the holidays (from the environment to sustainability, from culture to professional training, from mobility to healthcare).Without a doubt, the stability and balance of electoral laws and forms of government such as the German Chancellery could help.Transformations useful for redefining - in a broad and inclusive sense - the selection perimeters of the dominant classes. Leadership more capable of prediction and co-management (hybridization and pollutants) in the shared governance of the growing interdependencies between economy, society, environment and technology towards the health and well-being of people, communities, territories, institutions and organisations: A-Focusing the needs of complex and dynamic ecosystems; B-Fostering and enhancing networks between schools, research bodiesscientific and business, as social and solidarity networks to bring together competition and cooperation; C-develop alliances between public and private, between State and market, between communities and territories in a federalist sense improve our democracies as the seat of communities of rights, solidarity and civilization, as an irreversible good: Zusammen Advance towards the generation of new political spaces as open and experiential co-planning of a dialogic and dialogic society oriented towards the health and well-being of people, communities and integrated ecosystems by mobilizingcollective natural intelligence and cognitive productivity for shared creativity and to reduce inequalities.
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